Archive for the ‘agricoltura’ Category

Prezzemolo

2010.10.16

petroselinum crispum; p. sativum; p. hortense

La pianta si sviluppa fino a 80 cm. Teme il freddo intenso, in inverno va tenuto al riparo dal freddo. se coltivato all’aperto va seminato da marzo al nord, al sud da febbraio. Cresce bene su terreni leggeri, con ph leggermente acido, molto concimati ma liberi da parassiti. Ha bisogno sempre di acqua, soprattutto se coltivato in pieno sole e non a mezza ombra. I semi vanno collocati quasi in superficie del terreno. In condizioni artificiali di germinazione la temperatura ideale è 18°, nel qual caso impiega ca. 15 giorni. La germinazione è favorita dall’immersione per una notte in acqua calda prima della semina.

In cucina è un’erba aromatica: se ne utilizzano le foglie (raccolte più vicino possibile al terreno senza danneggiare la base), ma anche i fusti e la radice. Ha un sapore pungente e leggermente amaro che ravviva il sapore delle altre erbe. Va aggiunto sempre dopo l’eventuale cottura dei cibi, quindi consumato crudo. Le foglie sono ricche di vitamina A, B, C e sali minerali. I semi del prezzemolo non sono commestibili.
L’eventuale sovrapproduzione rispetto alle necessità quotidiane può essere conservata surgelata o sotto sale, non essiccata.

In medicina è stato utilizzato come abortivo, diuretico, sudorifero, contro la pressione alta, in impacco per le punture di insetti, contusioni e mal di denti.

Coltivare ortaggi in spazi ridotti con delle vecchie grondaie

2010.08.24

vaso

Vecchie grondaie, terriccio, acqua, semi e una parete o una finestra ben esposta a disposizione. Sono gli elementi indispensabili per poter creare il proprio giardino  profumato e multicolore anche con poco spazio a disposizione.

Per prima cosa dobbiamo procurarci la sezione di grondaia in un negozio di materiali edili o, meglio ancora, riciclarne una vecchia. Generalmente i materiali con cui vengono realizzate sono molteplici: si va dall’acciaio zincato, al rame fino allo zinco-titanio. Quelle che ci interessano maggiormente sono in acciaio zincato o alluminio. Le dimensioni di quella utilizzata per questo articolo sono: una sezione di 130×130 mm ed una lunghezza di 180 cm. Ovviamente la lunghezza sarà commisurata a quella dello spazio a nostra disposizione.

Poi abbiamo bisogno di un pannello di legno non trattato dal quale ricavare 2 segmenti quadrati di 150x150x20 mm che andranno a costituire i montanti laterali del nostro contenitore.

Infine procuriamoci del silicone, meglio se trasparente, una ventina di viti per legno, dei piedini di gomma adesivi se vogliamo mettere il nostro vaso sul davanzale o dei tasselli per fissare il contenitore al muro prescelto.

Come prima cosa verifichiamo con esattezza le misure della nostra grondaia. Verifichiamo la profondità e la larghezza delle pareti.Ora possiamo riportale sul pannello di legno in modo da ottenere i nostri due laterali che andranno così ad aderire perfettamente alle estremità della gronda.

interno

Procediamo ora con la perforazione della lamiera. Pratichiamo 3 fori, con una punta per metallo di dimensioni adeguate alle nostre viti, sul fondo della gronda a circa 10 mm dal bordo. Prima di fissare i nostri laterali in legno possiamo stendere un velo di silicone lungo tutto il bordo in prossimità dei fori appena realizzati. Il silicone renderà il nostro vaso sigillato evitando qualsiasi fuoriuscita di acqua. Ora inseriamo alle due estremità i nostri quadrati di legno e fissiamo il tutto con le viti.

Poi ripetiamo la stessa operazione per i laterali sia all’estremità destra sia a quella sinistra della nostra gronda.

Se vogliamo sfruttare lo spazio di un davanzale incolliamo i piedini in gomma per evitare i graffi, Posizioniamo ora il vaso appena realizzato su un davanzale con una buona esposizione ai raggi del sole. Procediamo a riempirlo con del terriccio vegetale ed il gioco è fatto. Siamo pronti a veder crescere velocemente le nostre verdure preferite anche senza il sospirato terrazzo.

Se vogliamo invece fissare la grondaia ad un muro esterno praticare dei fori in alto sul lato posteriore del nostro vaso per poterlo fissare con dei tasselli al muro.

Una volta ancorate al muro, riempite le grondaie per metà con il terriccio.

Poi distribuite uno strato di fertilizzante naturale a basso rilascio e ricoprite con il restante terreno. Avendo a disposizione uno spazio limitato, il fertilizzante naturale fornisce alla pianta elementi utili alla crescita.

Infine potete passare alla semina.

Air-pot: come funziona e come realizzarlo sul balcone di casa

2010.08.20

U problema non indifferente nella creazione del giardino ideale o di un orto rigoglioso è il passaggio dal seme alla giovane pianta, soprattutto se le piante dovranno subire rinvasi. La soluzione c’è: uno strano contenitore riutilizzabile chiamato air-pot.

Si tratta di un sistema di accrescimento radicale di successo consigliato da tutti i vivaisti. Tecnicamente è un contenitore di HDPE riciclato di forma cilindrica con pareti costituite da sporgenze fenestrate e una rete sul fondo, che sfrutta il principio dell’air pruning (letteralmente ‘potatura all’aria’) che consiste in appositi supporti forati posti alla base dei contenitori, al di sotto dei quali l’aria circola liberamente, viene a contatto con gli apici vegetativi e ne favorisce lo sviluppo. Le radici reagiscono alla densità dell’aria, sviluppando un gran numero di punte bianche e attive. Per chi fosse interessato qui è disponibile un video che spiega il principio di funzionamento di questi  contenitori

Questo evita la spiralizzazzione delle radici. Questa malformazione avviene a causa del limitato volume di substrato in cui si trovano a dover crescere le radici delle piante  allevate in contenitore; infatti queste, una volta raggiunte le pareti laterali del vaso, iniziano a girare a spirale, ammassandosi successivamente sul fondo nei pressi dei fori di drenaggio. Ne risulta il più delle volte un apparato radicale debole, deforme e poco ramificato, che occupa solo la parte più esterna della zolla, influenzando  negativamente sia la crescita che la qualità dell’intera pianta. Questa deformazione accresce la vulnerabilità delle radici agli attacchi patogeni, compromette la stabilità meccanica della pianta e ne aumenta la sensibilità agli stress idrici, causando ritardi nella ripresa vegetativa post-trapianto e accrescimento stentato.
Questi effetti si presentano, in genere, dopo 3-4 anni dal trapianto, anche se la parte aerea può rimanere asintomatica anche per più tempo. L’andamento a spirale tende poi a mantenersi tale anche dopo la messa a dimora delle piante e, con l’accrescimento, le radici deformate più superficiali possono arrivare a strozzare il colletto (girdling roots), portando alla morte la pianta. Diversi studi hanno evidenziato che piante con apparato radicale spiralizzato, una volte poste a dimora non
riacquistano la normale crescita radicale.

Oltre a risolvere il problema della spiralizzazzione delle radici questo tipo di contenitori riduce i tempi di crescita delle piante e ne raddoppia la durata-media di vita, assicura un sistema radicale robusto, vigoroso, efficiente nell’assorbimento di acqua e nutrienti e soprattutto resistente alle temperature più estreme,ed infine riduce le perdite durante il trapianto e semplifica la produzione.

Senza dubbio una tecnologia efficace ma poco conveniente per i meno esperti del mestiere,  i prezzi di mercato non sono poi così economici. Ma niente paura, è possibile crearedei contenitori Air-pot fai da-te? Tutto quello di cui abbiamo bisogno sono le casse del latte o da frutta  che potrete riutilizzare per coltivare senza difficoltà sui vostri balconi. Ecco come.

1- REPERIRE IL MATERIALE NECESSARIO: Armarsi del numero necessario di casse  in base all’ampiezza del vostro balcone, un telo da giardinaggio – landscape fabric ( lungo 1.30 x 7.50 cm circa),  un righello, forbici e una macchina da cucito.

2- MISURARE LE CASSE: Le dimensioni standard sono circa 28X30.5cm, se la vostra ha misure diverse vi consiglio di tagliare il telo in proporzione, mantenendo 2.5 cm di differenza (sia in lunghezza che in larghezza) rispetto alla cassa.

3- TAGLIARE IL TELO: Tagliare in verticale sei pezzi per il fondo (30x30cm) e altri sei per i lati (100×30).

4- CUCIRE insieme le parti lungo il lato più lungo.

5- INSERIRE il telo nella cassa, adattandolo ai lati.

6- AGGIUNGERE terra, semi, concime di tanto in tanto e… il risultato dovrebbe essere somigliante a questo:

Si tratta di un sistema di accrescimento radicale di successo consigliato da tutti i vivaisti. Tecnicamente è un contenitore di HDPE riciclato di forma cilindrica con pareti costituite da sporgenze fenestrate e una rete sul fondo, che sfrutta il principio dell’air pruning (letteralmente ‘potatura all’aria’) che consiste in appositi supporti forati posti alla base dei contenitori, al di sotto dei quali l’aria circola liberamente, viene a contatto con gli apici vegetativi e ne favorisce lo sviluppo. Le radici reagiscono alla densità dell’aria, sviluppando un gran numero di punte bianche e attive.

Torba: meglio non usarla?

2010.07.28

[fonte]

A causa dei suoi effetti dannosi per l’ambiente il governo inglese scoraggia l’utilizzo della torba come fertilizzante e lancia una campagna di informazione attraverso un testimonial televisivo

NOTIZIE – Lo ammetto, mi hanno messo in crisi. Non che ne usi molta – per il mio adorato, e sudato, orto preferisco usare del compost fatto in casa, o concime di origine animale (“prodotto” in stalle locali) – ma, mea culpa, non ero a conoscenza del fatto che la torba fosse così letale per l’ambiente. Tanto dannosa che in questi giorni nel Regno Unito è partita una campagna mediatica, promossa dal Governo, per persuadere gli appassionati di giardinaggio a non usare questo tipo di fertilizzante. La sostanza, che nel paese britannico rappresenta circa il 46% del concime organico venduto (non conosco i numeri in Italia, ma forse qualche nostro attento lettore può venire in soccorso), viene usata per la maggior parte (fino al 70%) dai giardinieri “amatoriali”.

Per la campagna il governo britannico ha assoldato una vera star del giardinaggio, Diarmuid Gavin, protagonista del popolare (in UK) programma Gardeners’ World, della BBC. Gavin dovrà convincere tutti i suoi aficionado a non usare più la torba nell’orto o nel giardino. In Gran Bretagna questo tipo di operazioni mediatiche sembrano essere piuttosto fortunate, basti guardare il precedente di Jamie Oliver, il cuoco impegnato in una campagna contro l’uso di cibi industriali nelle mense scolastiche inglesi, che attraverso il suoi popolarissimi show televisivi, insegna l’educazione alimentare a genitori e figli. Forse ora il governo inglese intende ripete il colpaccio in campo ambientale.

La torba è infatti dannosa per l’ambiente per due motivi. Si tratta di un composto, in gran parte di origine vegetale, i cui componenti non sono del tutto decomposti a causa dell’acidità. Si estrae in zone tipicamente acquitrinose (in Europa principalmente Irlanda, Regno Unito e Stati Baltici), ma l’estrazione è più rapida del tempo che serve alla torba per riformarsi, da qui il danno ambientale. La torba inoltre rilascia una gran quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.

Già nel 1999 il governo inglese aveva stabilito di scendere (entro il 2010) fino al solo 10% totale nei fertilizzanti. La risoluzione non ha però avuto gli effetti desiderati. Il governo britannico ora cerca di riparare al fallimento: Hilary Benn segretario dell’ambiente (il corrispondente di Stefania Prestigiacomo in Italia) ha annunciato ieri una nuova fase di impegno verso l’eliminazione completa entro il 2020. Gavin, lunedì scorso, era presente come testimonial all’annuncio ufficiale, tenutosi nella suggestiva cornice dei Kew Gardens, i giardini botanici reali a Londra. Benn ha anche annunciato che durante l’estate verranno tenuti numerosi incontri pubblici in cui il Governo spiegherà come intende raggiungere l’obiettivo del 2020.

Domande e risposte su olivi, olive e olio.

2009.12.20

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